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25/05/2009 - Relitto MARSALA

DATI RILEVANTI

Località: di fronte all'isola di Giannutri
Tipo di relitto: piroscafo da carico
Nazionalità: italiana
Cantieri di costruzione: Alexander Sthefen & Sons, Inghilterra
Armatore: Beraldo & Devoto, Genova
Stazza: 2274 tonnellate
Lunghezza: 80m
Data di costruzione: 1882
Data di affondamento: 2 luglio 1913
Causa dell'affondamento: collisione con il piroscafo italiano Campidano
Vittime: nessuna
Profondità massima: 107 metri
Profondità minima: 95 metri

Cenni Storici

Il Piroscafo Marsala venne costruito a Glasgow in Inghilterra nel 1882 dai cantieri Alexander Stephen & Sons e dislocava 2274 t.s.l.
Di proprietà della Sloman line fino al 1911 viene poi ceduto alla "Beraldo e Devoto" di Genova, viene requisito ed usato come trasporto nella guerra Italo-Turca, dal 1913 la società diviene "Clorialdo Devoto" con sede a Genova.


Il 2 Luglio del 1913 alle ore 07.00 viene investito dal piroscafo Italiano Campidano nei pressi di Giannutri dove affonda veloemente.
Nelle cronache dell'epoca leggiamo che il Marsala, con capitano Giacomo Massa proveniva da Sfax (Tunisia) ed era diretto a Santa Liberata con un carico di 3500 tonellate di fosfati, quando a causa della forte nebbia fu investito dal piroscafo Campidano, iscritto al compartimento di Cagliari e proveniente da quella città, con capitano Arcidiacono.
L'urto fu gravissimo, il Marsala ne usci quasi interamente tagliato in due, l'acqua lo invase interamente, facendolo colare a picco in 10 minuti. A bordo vi erano 23 persone di equipaggio e quattro passeggere, la moglie del comandante, la cognata di questi, una amica della moglie e la figlia di un importante notabile di Sfax anch'essa amica della moglie.
Dato l'orario, parte dell'equipaggio stava ancora dormendo, risvegliati dalla collisione e dall'allarme dei marinai di guardia furono rapidamente calate in mare le scialuppe e tutti poterono prendervi posto.
Passava nelle vicinanze anche un vapore tedesco che accortosi della gravità dei fatti si diresse sul luogo del naufragio per cooperare all'opera di salvataggio assieme al piroscafo investitore.
I naufraghi raccolti dal campidano furono portati a Civitavecchia, ove ricevettero i primi soccorsi dalla locale Capitaneria, erano ovviamente tutti sprovvisti di abiti e di mezzi: alcuni marinai erano con la sola camicia.
Il Campidano riportò solo leggere avarie e, particolare curioso, il vapore Tedesco salvò la cagnolina di bordo che guaiva disperatamente trasportata alla deriva su una tavola.

REPORT DELL'IMMERSIONE DEL 25 MAGGIO 2009
I PARTECIPANTI

SUBACQUEI DI FONDO
 1° SQUADRA  2° SQUADRA  
MILCO BARGAGNA
MARCELLO BUSSOTTI
ROLANDO DI GIORGIO
MASSIMO BARNINI
MICHELE FEDRIGOLI
SABRINA CATTANEO 

ASSISTENZA IN ACQUA
 QUOTA -36   QUOTA -21  QUOTA -6
ANDREA SANTIANGELI
FABIO BENVENUTI
ANDREA MINIATI
ALESSIO SABATINI
MARCO DELLA VECCHIA
MASSIMILIANO DELLA TORRE

LOGISTICA IN BARCA E SUPERFICIE
SIMONE NICOLINI
MASSIMO ERARIO
GIANNI CECCHI
MARCO STEFANONI
E IL PRESIDENTE
ARGENTARIO DIVERS - ABRACADABRA

DA NON DIMENTICARE!!!
MARCO FREDIANI (l'impareggiabile FREDDY)
BARBARA LUNGHI (la marescialla)
LETIZIA RIGGIO (fotografie e aiuto cucina)



 

Finalmente il progetto del WSE di tornare sul relitto del Marsala prende la via della realizzazione. È più di un anno che per vari motivi si sta cercando di organizzare questa immersione e.. stavolta è la volta buona, è già più di una settimana che il tempo è ottimo, il sole è splendente e il vento è praticamente assente.. le temperature sono quelle di Luglio e Agosto, invece siamo solo a Maggio!!

La settimana scorsa il Nicolini, col suo equipaggio ha pedagnato il relitto e ormai la data è fissata: 25 Maggio 2009!!! Una data che non dimenticheremo..

Il ritrovo è la sera del 24 a porto Ercole, ma già dal pomeriggio molti di noi sono arrivati sul posto.. L’assegnazione delle camere dalla “russa” è un ottimo spunto per tirar fuori il solito spirito scherzoso dei più.. dopo una doccia rigeneratrice si va a cena tutti insieme durante la quale ovviamente l’argomento principe è l’immersione sul Marsala!! ..poi tutti a nanna..

È mattino di lunedì 25 Maggio 2009, il sole è alto, la giornata già si preannuncia bella e il Mare ci aspetta.. il più mattiniero è Triky, che si alza per primo.. poi uno alla volta ci prepariamo e alle 08.00 siamo tutti seduti al bar per la colazione. I volti sono sorridenti e l’entusiasmo è al massimo!!

Mezz’ora più tardi l’intero team è già al molo a caricare le attrezzature in barca, si assemblano le stage, si montano i bibo, si analizzano le miscele.. ogni dettaglio viene curato alla perfezione, nel frattempo Massimo Erario, alias “il comandante”, insieme al Cecchi, il Presidente e Marco Stefanoni, preparano la barca, fanno rifornimento di gasolio, acqua e viveri..

Finalmente si salpa, il mare è piatto e Abracadabra scivola nell’acqua veloce.. durante la navigazione si tiene il briefing: sul fondo ci saranno de squadre, la prima: Milco Busso ed io, la seconda: Max, Michele e Sabrina. Le due squadre di profondisti sono riunite per condividere i dettagli dell’immersione, tempo di fondo, tempi e quote deco, procedure di gestione ed emergenza, intervallo  fra l’immersione della prima e la seconda squadra, nonché le procedure di assistenza alle varie quote. poi i team leader, Max e Milco, stilano i RUN-TIME da lasciare agli assistenti di superficie.

Siamo sul punto di immersione e il Nicolini ci chiede mezz’ora per sistemare la posizione del pedagno che si è spostato di 100 metri.. bastano pochi passaggi sul punto e Massimo Erario, sapiente manovratore della barca, evidenzia il relitto sul monitor dell’ecoscandaglio, permettendo il riposizionamento del pedagno esattamente in linea col relitto!

È ora! La prima squadra si prepari! Queste le parole di Max Barnini che ancora mi riecheggiano nelle orecchie.. in breve Milco, Busso ed io siamo pronti, 20+20 sulle spalle e in fila sullo specchio di poppa di Abracadabra ci apprestiamo a tuffarci.. una volta in acqua gli assistenti ci passano scooter e stage, Andrea e Alessio intervengono anche “al volo” per una veloce ed efficace taratura dell’erogatore del busso che andava in continua. Una prima occhiata sotto il pelo della superficie e ci appare subito evidente che c’è un’ottima visibilità, oltretutto la corrente è praticamente zero. Queste le condizioni in superficie… siamo fiduciosi di trovarle anche sul fondo!!

Ora i canonici controlli preimmersione e.. “..ci siamo? OK! Giù!” Si scende nel silenzioso blu.. bello, profondo, infinito.. travolgente.. blu!! Siamo in tre in perfetto assetto orizzontale e si sprofonda velocemente verso la nostra meta, IL MARSALA!!! La discesa è perpendicolare lungo la cime del pedagno, la sensazione è spettacolare, il 20+20 sulla schiena mi rende stabile nella postura, le stage clippate alla maniglia sfilano ordinate e composte insieme a me, lo scooter rimane in stand-by al mio fianco.. mi godo il viaggio verso il fondo e mentre scambio segnali di ok con i miei compagni osservo gli invertebrati trasparenti e luminescenti che”volano” nell’acqua a varie quote, li vedo fare la loro comparsa in tutto percorso verso il fondo.. ma a -70 la mia attenzione è catturata da altro.. è LUI!!! IL MARSALA, la visibilità e talmente buona che già lo vedo nella sua interezza, pian piano si delineano anche i dettagli.. spettacolare, davvero spettacolare!! ..questo è quello che penso osservandolo.. siamo fortunati, la visibilità è ottima come in superficie e la corrente è quasi nulla. Sono a quota -85, do gas al mio Zeuxo e staccandomi dalla cima del pedagno sorvolo verso il relitto affondando alla sua quota..  passo qualche istante affascinato da quella visione che mi rapisce totalmente. Ma devo richiamare ogni mia facoltà e sensazione per avere la situazione sempre sotto controllo, siamo a -100 e non si può tralasciare nessun particolare, la miscela di fondo, una 10/70, ricca di elio contribuisce a permetterci un’ottima lucidità e la prima cosa da fare è sagolare la cima del pedagno che si trova a qualche metro dal relitto, ma non faccio in tempo a pensarlo che Milco lo sta già facendo!! Che team!! Lo seguo mentre fissa la sagola al relitto, ci sfareggiamo un ok e.. via ora inizia la parte bella.

Siamo sulla murata di sinistra, nel briefing avevamo stabilito di dare la priorità all’esplorazione della parte prodiera del relitto, la più interessante, così ci è sufficiente un cenno e di intesa si decide di puntare verso la zona di prua. Milco, Busso ed Io procediamo praticamente paralleli trainati dagli scooter a velocità moderata, passiamo in mezzo a una nuvola di Anthias che al nostro avvicinarsi si radunano in formazione e si “tuffano” in una apertura del relitto! Sono moltissimi ed è interessantissimo vedere come cambia il loro comportamento al nostro avvicinarsi, da un apparente nuoto disordinato, in un istante, diventano una squadra uniforme che si rifugia al riparo nelle zone interne del Marsala. Mentre ci avviciniamo a prua notiamo che le strutture sono piuttosto collassate all’interno dello scafo, infatti rimangono praticamente solo quelle in ferro, invece le parti in legno sono completamente erose dal mare. Osservo le aperture che danno accesso a quelle che dovevano essere le stive e vedo passare una grossa Musdea che disturbata dal fascio di luce della mia lampada si va a rifugiare nei meandri del relitto. Poi alzo lo sguardo e sono di fronte alla rete impigliata sulla prua, l’avevo vista in fotografia, ora la circumnavigo osservandone la particolare simbiosi che ha creato con il relitto stesso, è un’immagine surreale, sembra quasi averne fatto parte da sempre. Ormai non è più in grado di pescare, sembra invece essere una specie di ornamento che copre le strutture sulla coperta di prua, la vita si muove intorno ad essa e ne ha preso possesso colonizzandone i lembi.

Una virata in direzione della poppa e riprendiamo ad esplorare il relitto in tutta la sua lunghezza, ovunque è pieno di aragoste, anche di considerevoli dimensioni! Ma il mio sguardo viene nuovamente attratto dall’ingresso delle stive.. sarebbe interessante infilarcisi.. però non mi sembra il caso, bisognerebbe mollare fuori lo scooter e gran parte delle stage.. e siamo in tre.. per non parlare dei probabilissimi cedimenti ai quali può essere soggetta la struttura..“lasciamo perdere” penso, tra l’altro è una cosa che non abbiamo pianificato nel briefing, anche perché c’è ancora molto del relitto da vedere. Proseguo verso la poppa e poco dopo noto due scorfani enormi che si riposano appoggiati sulla coperta, poi un bellissimo nudibranco grigio e striato di nero e giallo, poi ancora aragoste di tutte le taglie.. Più in là c’è un’altra rete impigliata, questa sembra essere meno inoffensiva per la fauna presente sul relitto, deve essersi incagliata più di recente, infatti il Busso adocchia un grosso Astice intrappolato nelle maglie di questa rete, inutile dire quali pensieri sono passati nelle nostre teste, ma il risultato è che ora l’astice è tornato a nuotare di nuovo libero..

Ragazzi è già passato quasi un quarto d’ora!!! Accidenti come vola il tempo qua sotto, e come scende la lancetta del manometro!! Siamo a oltre cento metri e quindi 11 Bar di pressione ambiente, ma oggi sembra di essere a tutt’altre quote, c’è molta luce e la visibilità rende l’ambiente ingannevolmente rilassante, si corre il rischio di prendere la situazione sottogamba! Bisogna tenere d’occhio i consumi, che sono direttamente proporzionati alla profondità alla quale ci troviamo.

La parte dell’estrema poppa è quasi completamente sprofondata nel fango e distrutta, una grossa lamiera piegata verso il fondo forma un invitante sottopassaggio, mentre lo attraverso con lo scooter ne illumino le zone buie scrutando i vari particolari e le forme di vita che vi risiedono, è come uno scrigno pieno di segreti da rivelare. Siamo in tre a vivere contemporaneamente questo bel relitto, ci muoviamo con perfetta intesa, pochi cenni di ok con le lampade bastano ad intenderci alla perfezione.

Si vira nuovamente verso prua, questa volta costeggiando la murata di dritta, c’è un oblò ancora sul vetro incardinato al suo posto.. si apre e si chiude..  chissà chi lo avrà chiuso o aperto l’ultima volta prima di affondare.. poi con lo scooter sorvolo nuovamente le stive, aguzzo lo sguardo e mi sembra di vedere degli interessanti oggetti mezzo coperti dal fango.. mi prometto di tornare un’altra volta per andare a vedere meglio.. giro di nuovo oltre la prua e mi allontano un po’ per vederla nel suo insieme.. poi un’occhiata agli strumenti mi suggerisce di chiedere agli altri a che punto è la loro scorta di gas, ma vedo che loro stanno già puntando verso la parte centrale del relitto, dove c’è la sagola vincolata alla cima del pedagno.. siamo al 24° e vorrei stare qua sotto ancora, ma avevamo pianificato 25 minuti ed è ora di salutare questo posto meraviglioso, un’ultima occhiata agli Anthias, beati loro.. abitano qui, loro possono rimanere! Adesso mentre scrivo loro sono ancora a godersi il Marsala!!!

Il manometro segna 100 bar, ed eseguo una profonda inspirazione per innescare la spinta necessaria alla dolce risalita sono passati 25 minuti e sono con lo sguardo perso verso questo meraviglioso relitto, la quota diminuisce, fino ai -80 per un minuto di deep-stop, ecco la seconda squadra che sta arrivando, incrocio lo sguardo di Massimo gli parlo con gli occhi, “è stato fantastico!!!” lui mi capisce e sorride proseguendo verso il relitto, li vedo tutti e tre percorrere il collegamento dal pedagno alla murata di sinistra, inizia la loro immersione!  Nel frattempo gli sguardi di noi tre si incrociano per controllare che tutti siano ok nella prima fase della risalita, Milco mi dice che ha ancora 100 Bar nel bibo, “anche io..” gli rispondo a gesti.. poi una volta certi dello stato sereno e tranquillo di tutti e tre, iniziano i complimenti e le espressioni di soddisfazione per la bellissima immersione, è davvero difficile descrivere quello che si legge nello sguardo dei propri compagni dietro le loro maschere in questi momenti! Si percepisce la loro gioia, lo si legge negli occhi! Non c’è bisogno di parlare, è evidente gli sguardi attraverso il vetro della frameless parlano chiaro, c’è orgoglio, ma c’è anche una sensazione di aver saziato le proprie anime.. quello che abbiamo visto li sotto è semplicemente S T U P E N D O !!!

La nostra risalita prosegue al ritmo degli stop e dei gas-switch programmati, ai -36 arrivano Triky e Fabio sono li puntuali per accertarsi che sia tutto ok e segnalarlo sparando un pallone con una nota da far leggere all’assistenza di superficie, nonché per fornirci eventuale gas necessario di emergenza . ci accompagnano per qualche minuto assicurandosi che sia tutto ok ed attendendo che anche la seconda squadra che ha fatto un tempo di fondo pari a 15 minuti, raggiunga quella quota. In questo modo anche loro potranno beneficiare dell’assistenza in contemporanea. Ed eccoli, le bolle emesse dagli erogatori dei ragazzi della seconda squadra  hanno  già incominciato ad investirci risalendo nella nostra direzione e preannunciando il loro arrivo. Sono sotto di noi e ben presto, avendo una deco più corta a motivo del minor tempo di fondo, ci raggiungono. Vedo i volti soddisfatti di Max, Sabrina e Michele, sono estasiati il relitto ha “rapito” anche loro, Max è un “habituè”  del Marsala, questa è la sua 11° immersione qui, invece Michele e Sabrina, come me lo vedono per la prima volta.. Michele mi guarda con occhi orgogliosi, si vede da un miglio che è soddisfattissimo dell’immersione!!!  Max, invece, mi guarda “dentro” sa che amo la subacquea, il mare, i relitti, la profondità.. sa che sicuramente questa è stata una delle immersioni che non dimenticherò e gli basta uno sguardo per capirlo!!

Arriviamo alla quota dei -21 dove ci attendono i due ragazzi del centro assistenza bombole, Alessio e Andrea.  Sono lì per provvedere ad eventuali necessità relative allo switch con il gas decompressivo 50/20, offrendoci le bombole da loro portate qualora sia necessario,  ma noi eseguiamo il cambio gas gestendolo in squadra e senza la necessità di fruire del loro supporto, fuorché,  per consegnargli le bombole di 35/30 che ormai non ci occorrono più. Alessio ed Andrea seguono le nostre operazioni di cambio gas e prelevano le deco stage marchiate con la MOD 36 mantenendo il loro proverbiale sorriso ben visibile dietro la maschera, poi arriva anche il Freddy.  Milco gli consegna il suo scooter, lui se lo clippa al D-ring , dà gas e lo vedo andar via.. le soste alla quote deco si susseguono precise, scandite di volta in volta dal mio indice o quello di Milco, che disegna un arco dal basso verso l’alto a segnare il cambio alla quota successiva. La seconda squadra in questa fase della deco ci supera nella risalita, avendo soste più brevi alle varie quote con il 50/20.

Ai nove metri si switcha con il back gas per un Oxygen break prima di passare all’ossigeno e contemporaneamente arrivano i miei allievi Mav e Max (Marco e Massimiliano), incaricati dell’assistenza dai sei metri alla superficie, per portarci via le bocce col 50/20 e offrirci gas per il break o ossigeno qualora ne avessimo bisogno, ma completiamo anche questo gas switch in maniera autonoma, appioppando loro le stage usate.  Mav e Max ci tengono compagnia fino alla fine della deco. Il Busso ed io gli affidiamo i nostri scooter, che loro, dopo aver sfruttato strappando un giretto di straforo, prontamente portano in superficie, affidandoli ai ragazzi a bordo della barca. Poi tornano e ci seguono negli ultimi minuti di deco.. cercando di cogliere nei nostri sguardi l’entusiasmo dell’immersione, qualche particolare, qualche anticipazione, chiedendoci a gesti come fosse andata e facendoci i complimenti per la nostra impresa. Nei volti di tutti ci sono i classici sorrisi di fine immersione, di quando tutto è andato bene, di quando sei sereno e tranquillo della gestione fatta in ogni momento. C’è poi l’orgoglio di aver partecipato ad un’immersione non per tutti, di aver visto un relitto riservato a pochi sub, di essere fra coloro che hanno toccato il Marsala!!! Ormai, a parte il bibo, ho solo l’S40 dell’ossigeno appresso, mi sento leggero, e mi godo gli ultimi attimi di deco lasciandomi in libera a “svolazzare” sospeso con cento metri sotto di me e sei sopra.. osservo verso il fondo, l’azzurro che il sole dipinge nei pressi della superficie si perde verso il basso mutando in un blu intenso.. là sotto c’è il Marsala, solo alcuni minuti fa c’eravamo anche noi.. eravamo mescolati con la vita lì presente.. ora la nostra natura legata al respirare per vivere ci riporta in superficie, dove l’elemento acqua lascia il posto all’aria, gli spostamenti tridimensionali vengono sostituiti da quelli in due direzioni e il pensiero di riemergere viene sostituito da quello di riprogrammare la prossima immersione.. questa è la nostra vita, siamo sub.. e paradossalmente ogni volta che ci immergiamo dirigiamo le nostre facoltà in immersione per tornare fuori, ma appena ci togliamo l’attrezzature e siamo fuori dall’acqua ci apprestiamo a programmare la prossima immersione.. torno con lo sguardo ai miei compagni, è ora di uscire,mi fanno cenno, controllo gli strumenti, “si ok” rispondo, un metro al minuto.. la sagoma della barca è ormai ben visibile sopra di noi. Ci muoviamo nella lenta risalita di quegli ultimi sei metri per raggiungere la poppa, dove saremo assistiti a risalire. Busso e Milco mettono la testa fuori dall’acqua, io sono ancora un metro sotto.. sono l’ultimo, mi gusto questi ultimi istanti ed emergo. Vedo subito Letizia, sorridente e solare, che mi scatta un paio di foto..

Fuori è una festa, sono tutti felici per l’esito positivo del tuffo. Sulla poppa di Abracadabra vedo Marco e il Presidente pronti ad aiutarci a risalire, gli passo prima la S40 dell’ossigeno, poi la cinta dei piombi, per ultimo mi tolgo il bibo che issano a bordo aiutandosi con il paranco a mano installato per le cose pesanti.. sono rimasto solo con la muta indosso, è estremamente semplice risalire la scaletta e in breve sono a bordo. È già pronto da mangiare ..heheheh.. che efficienza.. metto la prima bruschetta in bocca ancora con la muta bagnata indosso.. tutti sono entusiasti, felici, i dettagli del relitto sono l’argomento principe, chi è rimasto in barca vuole sapere e chi era sotto è desideroso di raccontare..

È stato davvero un bel tuffo!!! Ad assisterci oggi un Mare stupendo, ma soprattutto un’ottima organizzazione diretta egregiamente da Simone Nicolini, il proprietario della barca e del diving che ci ha permesso la logistica necessaria per un tuffo impegnativo come questo! Oggi tutti hanno avuto un ruolo specifico che hanno svolto al meglio, Barbara impeccabile cronometrista, aveva sotto controllo i tempi delle due squadre paragonandoli con i run-time lasciatigli dai team leader, Letizia fotografa ed aiuto cuciniera insieme a Massimo Erario, cuoco d’eccezione e manovratore impeccabile della barca, Marco e il Presidente assistenti di superficie e collaboratori alle manovre, Simone Nicolini Direttore dell’assistenza e responsabile della logistica, Freddy (al secolo Marco Frediani) componente del Team e supporto per la realizzazione dell’intera immersione, nonché della logistica, poi gli assistenti alle quote deco: Andrea Santiangeli (Triky), Fabio Benvenuti, Andrea Miniati, Alessio Sabatini, Marco Della Vecchie e Massimiliano Della Torre.

Si fa presto a mangiare, Milco in acqua, durante la deco, mi aveva già fatto cenno di avere fame e io condividevo.. così il pranzo svanisce in men che non si dica.. sorseggiamo anche un buon caffè e si parte per il ritorno, ma Abracadabra non fa rotta verso porto Ercole, la sua direzione è un punto in mezzo al mare al largo del Giglio, i ragazzi devono pedagnare il Pramnos, un relitto a centoventi metri che il Nicolini ha in programma per due giorni dopo, è un tuffo al cuore, anche noi del WSE lo avevamo fra la lista di immersioni n programma, ma questa è un’altra storia.. complimenti agli amici che ci scenderanno dunque! Anche quì in breve il pedagno è mollato proprio sulla verticale del relitto. Ora si fa veramente ritorno.. il mare è calmo e siamo tutti soddisfatti e stanchi..

Un’immersione che non dimenticherò.. è difficile che io mi dimentichi di una qualsiasi delle immersioni che faccio, ma questa entrerà nella lista delle “top ten”.

 

 

ACRONIMO UTR
procedure e controlli:


U
: Unified Team - Dirigere tutti i controlli pre-immersione della squadra

T: Technical Control - Briefing e controlli in acqua

R: Run Time - Pianificazione immersione, risalita, decompressione
Alcune Foto

Andrea & Alessio


Deco Stage

Mav & Max

Lety


ehm..... 

Massimo Erario


 

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